Ai miei tempi si chiamava Scuola superiore, un termine che prediligevo spesso rispetto all’indirizzo scelto. Quel ‘superiore’ mi inorgogliva e mi faceva acquisire punti soprattutto con le ragazze più piccole di me. Oggi la terminologia ufficiale, Scuola secondaria di secondo grado, si presta meno a certe dinamiche sociali, ma i tempi cambiano e seppur a volte con quel pizzico di inevitabile nostalgia, sono felice di seguirne il passo. Cosa che mi auguro, oltre al cambio di denominazioni varie, faccia anche la scuola in generale.
Uno dei nuovi aspetti da non sottovalutare, o rimandare a università e specializzazioni varie, è sicuramente la Nuova Comunicazione divenuta, rispetto a qualche decina di anni fa, parte integrante, attiva, influenzante e fondamentale della vita di tutti noi. Non conosco a fondo il tema, ma cercando in rete ho visto che alcuni istituti non statali nascono proprio come Liceo della Comunicazione, mentre altri statali hanno avviato proprio l’indirizzo Scienza della Comunicazione. Mi sembra un esempio da seguire.
Questa riflessione nasce dopo l’interessante e formativa (per ambo le parti) giornata di oggi qui in Wachipi con i ragazzi del Liceo Scientifico Italo Calvino di Città della Pieve. Durante il nostro incontro abbiamo parlato di comunicazione e nello specifico di cosa si occupa un’agenzia di comunicazione. Abbiamo quindi approcciato concetti di marketing classico e web, advertising, immagine aziendale e posizionamento. Ci siamo divertiti a simulare la creazione di un evento partendo da zero e a comunicarlo, e sebbene 5 ore non siano tantissime per chi fa questo lavoro, ma lo sono sicuramente per i ragazzi, l’incontro è risultato molto interessante, ed è stato emozionante verificare come i giovani studenti di oggi siano svegli, ricettivi, partecipativi e propositivi su questi argomenti. In bocca al lupo ragazzi!